Presenzialismo

Poco sollievo si prova nell’essere anarchici, sapendo fin dal principio che non ne trarremo alcuna gloria o fortuna. Sicuramente vi è l’idea di non essere indispensabili. Poter agire secondo il nostro sentire dovendo rendere conto soltanto a noi stessi. Nostra è la scelta di lottare quanto quella di smettere.
Siamo importanti, insostituibili, unici. Certo. In quanto individui. Ma mai indispensabili, mai potremmo giungere a pensare che qualcosa nel mondo sociale, in nostra assenza, potrebbe non avvenire in un senso assoluto. Sarebbe altrimenti l’anticamera dell’autoritarismo quanto dell’autorevolezza, del pensare che il fine della rivolta giustifichi i mezzi che utilizziamo in quanto noi stessi ne siamo il mezzo necessario.
Che bello osservare come invece i leader tornano dalla finestra, desideranti di condurre alla libertà, di insegnare l’autonomia, di guidare alla (avan)scoperta.
Ed è così che non viene mai fatto un passo indietro. E come potrebbe essere altrimenti? L’anarchismo non offre infatti l’opportunità di agire anche da soli! Esso impone il branco. Ed allora bisogna mettersi alla guida della muta forti della recta dottrina. Al di là di ciò che di indegno si è fatto in passato. Il tempo lenisce le ferite dello spirito quanto annebbia i ricordi.
E che importa se il nostro fare impone ai nostri compagni di scegliere tra accettare la nostra presenza o la loro etica. Che importa se costringiamo chi ci circonda ad autoescludersi perché non vogliono avere niente a che fare con noi. Che importa, di fronte alla necessità oggettiva della nostra presenza sulle barricate e del nostro favellare assembleare. Stolti, non sanno forse che la lotta è il centro di tutto? Perchè sforzarsi di cercare altri modi di esprimere il proprio essere anarchici che non impongano la presenza? Perchè l’alleanza supera e risolve la contraddizione tra ethos e praxis, rendendo inutile questo interrogarsi. Un domani, certo, fatta la rivoluzione, allora sì che ognuno potrà porre i suoi distinguo. Oggi, fianco a fianco, scenderete nelle strade con me, perchè io vi porto il verbo. Io conduco alla libertà. Io sono più importante delle vostre tensioni. Perchè la mia presenza è indispensabile al futuro dell’anarchia.