• La nemesi della medicina

    Dopo aver letto "Nemesi medica", cinque luminari del mondo medico tedesco hanno avviato un dibattito con Ivan Illich. Si tratta di Harald Bräutigam, ginecologo di Amburgo, dei professori Hans Schäfer, Thure von Uexküll e Hans-Georg Wolters, e di Hans Tons, direttore della Federazione delle casse malattia. Questo dibattito, a tratti molto vivace, è stato organizzato e registrato dal settimanale di Amburgo "Die Zeit", che lo ha pubblicato integralmente il 18 aprile 1975.

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  • 220704a

    Da ex dirigente di Confindustria, era abituato a comandare. «Repressione senza se e senza ma» era la sua risposta a chi dissentiva, giacché al solo sentir parlare di libero arbitrio gli saliva il sangue alla testa, la bava alla bocca, la merda al cuore… Alla fine è scoppiato, un malore se lo è portato via in un baleno.

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  • 220707a

    Un, due, tre. Avvistati segnali di fumo all’alba del 24 giugno tra le montagne trentine. Niente sbuffi, colonne di fuoco. Niente erba secca e rami, ma torri telefoniche in fiamme. Messaggi selvaggi, contro quelli digitali dei civilitici.

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  • La peste del linguaggio

    Perché sento il bisogno di difendere dei valori che a molti potranno sembrare ovvi? Credo che la mia prima spinta venga da una mia ipersensibilità o allergia: mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile. Non si creda che questa mia reazione corrisponda a un'intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso.

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  • 220703c

    Karma non istantaneo. Dopo aver ammazzato per anni leoni, giraffe, zebre, leopardi… uno dei più famosi professionisti della caccia grossa in Sud Africa ha perso la testa mentre si recava ad incrementare la sua collezione di trofei. Colpa di un proiettile sparatogli da chi si era messo sulle sue, di tracce, in attesa del momento giusto. È arrivato.

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  • Su il sipario

    Ah, certo, la rivoluzione era solo una speranza, ma avevamo davvero bisogno di speranza. È bello morire con una speranza nel cuore. Ora la prospettiva è cambiata. Moriremo senza speranza. La merda ha solo cambiato nome. Le parole hanno fatto il loro tempo. Chi pagherà per questo meraviglioso spettacolo? Ma noi, per dio! Siamo noi i futuri cadaveri, signori! Noi, i prossimi asfissiati. Noi, la carne da cannone. Noi, che abbiamo voluto, proclamato, gridato, cantato: la Politica innanzitutto!

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  • 220703b

    Senza sosta. Si susseguono gli attacchi contro i centri antiabortisti negli USA, a maggior ragione dopo la recente sentenza della Corte suprema. Una trentina sono stati finora i danneggiamenti e gli incendi appiccati a Lynchburg (Virginia), a Longmont (Colorado), Montpeller e Burlington (Vermont), Portland (Oregon)… Una scritta lasciata sul posto: Vendetta di Jane.

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  • 220703a

    Il clima rovente non risparmia neanche gli uffici di arruolamento militare a Belgorod e a Perm, in Russia. No, le fiamme non si sono sprigionate per cause “naturali”. La causa è riconducibile ad alcune molotov lanciate alle prime ore del 25 giugno da ignoti antimilitaristi.

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  • Il cittadino democratico

    Il cittadino democratico – questo bipede addomesticato che infesta soprattutto l’emisfero occidentale – è allo stremo. Proprio quando gli sembrava di poter finalmente saltare, o per lo meno ridurre i quotidiani esercizi di ginnastica dell’obbedienza prescrittigli da oltre due anni sotto pretesto sanitario, eccolo costretto a fare i conti con una nuova emergenza in grado di esigere e giustificare una mobilitazione generale. E che emergenza! Nientemeno che una guerra…

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  • 220626a

    Pur di costruire, qualsiasi cosa. Se in Italia non è più permesso edificare manicomi, a causa di una legge che non prende in considerazione le esigenze degli imprenditori edili e della sanità privata (Gruppo San Donato), che si facciano in Africa. Con la benedizione dello Stato.

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