• One hundred years and loneliness

    There are two historical events that happened a month apart from each other, which in my mind remain closely linked. One (very well-known) evokes for me the other (unknown to most). This is why the clamor aroused by the centenary of the event that marked the rise of fascism to power, the march on Rome of October 28, 1922, could only bring to my mind the disappearance of the anarchist Renzo Novatore, outlaw and poet, killed by the carabinieri during a firefight on November 29 of the same year near Genoa.

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  • Cent’anni e la solitudine

    Ci sono due fatti storici avvenuti ad un mese di distanza l’uno dall’altro, che nella mia mente rimangono strettamente legati. Uno (celeberrimo) mi evoca l’altro (sconosciuto ai più). Ecco perché il clamore suscitato dal centenario dell’evento che ha segnato l’ascesa al potere del fascismo, la marcia su Roma del 28 ottobre 1922, non poteva che far riaffiorare nella mia mente la scomparsa dell’anarchico Renzo Novatore, bandito e poeta, ucciso dai carabinieri nel corso di un conflitto a fuoco il 29 novembre di quello stesso anno...

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  • Calcolare il mondo

    E che ne sarà di chi resta irriducibile a questo modo di vedere il mondo? Di chi ancora ritiene che le passioni brucianti non siano equazioni o algoritmi che permettono di prevedere ciò che faremo in quanto particelle isolate sospinte dalla corrente dello sciame? Adeguarsi o restare esclusi.

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  • 221120a

    Basta poco per spegnere una Città. A Cremona c'è chi è rimasto bloccato in casa perché aveva solo serrature elettriche alle porte mentre altri non hanno potuto lasciare il Pronto Soccorso perché i computer spenti non permettevano ai medici di redigere le dimissioni dei pazienti. E mentre la Bundesbank fa scorta di contanti per aiutare l'economia tedesca a far fronte ai preventivati black out di questo inverno, quali altre opportunità potrebbe offrire uno spegnimento generalizzato? E se l'immaginazione offrisse delle alternative all'attesa messianica del guasto?

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  • Soffi e Graffi

    Soffi e Graffi - Contatti, istruzioni di stampa e primi quattro numeri scaricabili e stampabili

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  • Nella selva

    Avventurarsi nel bosco è questione sempre gradita per chi sente ostilità verso ciò che lo circonda. Spezzare il disincanto dell’urbano è preziosa possibilità. Alla ricerca di un qualcosa che ci curi, come il ginepro e la menta, da cui trarre un magnifico unguento che possa alleviare i nostri dolori. Giunti in una selva, attizziamo lo sguardo e intorno a noi scrutiamo animali, fiori e alberi. Essi ci parlano, ci chiamano, invocando la nostra assenza. Ogni arbusto ci vede come un estraneo che sta visitando un territorio non suo e ci sussurra che lui è qui, con la sua storia e le sue forme.

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  • 221113a

    Rinchiuderli come topi durante il terremoto. Questo pretendevano le guardie carcerarie della casa circondariale di Ancona. In quattro sono state aggredite e mandate in ospedale, le chiavi sottratte e tutte le celle aperte dai detenuti stessi. Per sedare gli animi, alla fine, il comandante cede e i blindi vengono lasciati aperti durante la notte. Malmenare uno sbirro può essere talvolta la via più breve per ottenere ciò che si vuole.

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  • Presenzialismo

    Siamo importanti, insostituibili, unici. Certo. In quanto individui. Ma mai indispensabili, mai potremmo giungere a pensare che qualcosa nel mondo sociale, in nostra assenza, potrebbe non avvenire in un senso assoluto. Sarebbe altrimenti l'anticamera dell'autoritarismo quanto dell'autorevolezza, del pensare che il fine della rivolta giustifichi i mezzi che utilizziamo in quanto noi stessi ne siamo il mezzo necessario.

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  • Le tenebre dello sciopero e la fame di idee

    La società in cui viviamo ha bisogno del carcere. Fatto lapalissiano, imponderabile per un dominio che fa della reclusione un monito contro chi sogna, chi si dispera, chi desidera altro. La logica dell’internamento coatto è passata storicamente anche dai lager nazisti ma è diventata totale nel regno delle democrazie del consumo. Campi di concentramento e luoghi di internamento si mischiano nella varietà della segregazione: prigioni, gabbie, centri di reclusione, carceri minorili, istituzioni psichiatriche, sorveglianze speciali e domiciliari, magari con un odioso braccialetto elettronico che non ti abbandona mai, sono strutture materiali e fortificazioni repressive sempre più invasive che si installano nelle menti.

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