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«Nessuna giustizia, nessuna pace»
Non si tratta di una rivendicazione, ma di un’affermazione. Non è un’educata richiesta, né un invito formale e nemmeno un seccato rimprovero indirizzato a chi sta in alto. È l’espressione di una constatazione, spesso amara, sempre rabbiosa, frutto dell’esperienza e della logica conseguente, che si diffonde tra chi sta in basso. Serpeggia, si insinua, si allarga e poco alla volta, goccia dopo goccia, monta fino ad esplodere. Non ci può essere pace dove non c’è giustizia. Laddove trionfa l'abuso, il sopruso, l'arroganza, non ci può essere tranquillità. Non ci deve essere tranquillità.
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Defence is not the best attack
Open (desperate) letter to those who eat our same bread
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Cinq contre un
Il y a quelques heures est sortie une vidéo dans laquelle un jeune homme afro-américain nommé Tyre Nichols n’est pas simplement arrêté… mais est torturé dans la rue par cinq flics eux aussi afro-américains (sous les yeux imperturbables de quelques pompiers), avec tasers, bâtons, matraques et lacrymo au poivre.
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La meilleure attaque n’est pas la défense
Lettre ouverte (et désespérée) à qui mange le même pain que nous
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Cinque a uno
Scorpion, acronimo di Street Crimes Operation to Restore Peace in Our Neighborhoods, è il nome di un corpo speciale della polizia di Memphis, creato lo scorso anno, nato per fare il bello e il cattivo tempo nei quartieri di Memphis: massacrare, arrestare e reprimere le persone che non hanno la fortuna di aver la pelle di color bianco (ma non devi essere ispanico…) negli Stati Uniti d’America. Poche ore fa è uscito un video in cui un ragazzo afroamericano di nome Tyre Nichols non viene semplicemente arrestato… ma viene torturato in strada da cinque sbirri (sotto gli occhi imperturbabili di alcuni vigili del fuoco), anch’essi afroamericani, con taser, verghe, manganelli e spray al peperoncino. Questa…
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Il miglior attacco non è la difesa
Lettera aperta (e disperata) a chi mangia il nostro stesso pane
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230104a
La rivolta imperversa nelle piazze iraniane con l'ardere di passioni collettive irrefrenabili, ma si aggira anche silenziosamente per i vicoli e le strade ad opera di animi singolarmente determinati. Così la notte del 3 gennaio è stato trovato ucciso, vicino alla sua casa di Teheran, Qassam Fathollahi – comandante dei "Guardiani della rivoluzione" di stanza alla Moschea Imam Sajjad, nel distretto di Mokhtari.
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E se tornassimo indietro…
Le nubi che si profilavano nell'autunno del 2017 non erano le più favorevoli per intraprendere lunghe passeggiate. Eppure è stato nel corso di quei mesi piovosi, durante scambi e discussioni animati, esitazioni e fantasticherie, che l'idea di un bollettino anarchico periodico su carta è infine maturata. Più che una rivista o un giornale di agitazione, abbiamo inteso dar vita piuttosto a quello che fra di noi chiamavamo, non senza una punta di orgoglio, un foglio di lotta. Era giunto il momento di lanciare qualcosa di nuovo, considerato lo scoramento che stava prendendo il sopravvento sul precedente entusiasmo.
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221227a
Quanto alla Befana, quest’anno è arrivata in anticipo, portando nella calza bottiglie di fragrante essenza. Destinatario il personale del settore femminile del carcere di Rebibbia. I responsabili del sistema penitenziario strillano per il moltiplicarsi di eventi avversi alla detenzione e invocano lo stato d’emergenza.
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221225a
Babbo Natale non si è fatto vedere per portare loro il regalo più grande. Quindi loro hanno deciso di prendersela da soli, la libertà. In sette sono fuggiti dal carcere minorile Beccaria di Milano, cogliendo l’occasione propizia (dei lavori di ristrutturazione). Altri detenuti, per festeggiarli, hanno dato fuoco ai materassi delle celle, intossicando così alcuni secondini. La notizia ha fatto andare di traverso il panettone a tutti gli amministratori della vita altrui, i quali oggi si dichiarano «sconcertati». Delle prigioni solo macerie. Dalle prigioni solo evasioni.