Questa non è una bacheca pubblica dove chiunque può appuntare qualsiasi cosa. Le segnalazioni sono benvenute, le sollecitazioni no. Saremo noi a riportare ciò che, ai nostri occhi, si distingue dalla triste militanza.
Inaugurazione spazio anarchico
Inaugurazione della tipografia e della biblioteca anarchica la Belladonna
Sabato alle ore 17
Presentazione del libro
“Insegnamenti della rivoluzione spagnola 1936-39”
Domenica alle ore 10
Discussione su pratiche e approcci di ricerca, conservazione e
diffusione di testi anarchici
Per informazioni, richieste e per ospitalità contattare la mail
edizioniilpennato@canaglie.net
Lo spazio verrà aperto poi tutti i martedì e venerdì dalle 16 alle 20
Contro la guerra Contro la pace
Le trombe nazionaliste suonano assordanti e il militarismo invade non solo il territorio europeo, ma anche la coscienza dei suoi abitanti, alimentando cieca obbedienza all’autorità, ossessiva devozione allo Stato, fanatico patriottismo, con la concomitante cancellazione di ogni pensiero critico.
Dalla quarantena generalizzata alla caccia ai non vaccinati, dalla propaganda bellica alla caccia ai renitenti — gli orrori della guerra sono conseguenza di una società costruita metodicamente sull’orrore.
Ciò che Frans Masereel osservava durante la prima guerra mondiale non è così distante da ciò cui assistiamo oggi. I suoi disegni antimilitaristi, come quelli animati da Berthold Bartosch, sollevano interrogativi purtroppo sempre attuali.
Cosa spinge milioni di persone ad essere docili cittadini, ad uccidere e morire nel nome di uno Stato, di una nazione?
Cosa muove invece alcuni individui a contrastare tutto questo, a desiderare una vita altra, a mettere tutto a repentaglio per il proprio desiderio?
George Orwell, Aldous Huxley (1984 o Il Mondo Nuovo)
In 1984 (1949) George Orwell descrive la brutalità d’una sorveglianza tirannica onnipresente. Ne Il Mondo Nuovo (1932) Aldous Huxley descrive una società in cui l’edonismo e il piacere vengono usati come mezzi di controllo ed alienazione. L’uno teme i dispositivi polizieschi e repressivi che rendono gli individui rassegnati alla propria servitù forzata, l’altro teme le tecnologie farmacologiche e genetiche che li rendono entusiasti della propria servitù volontaria. Due divergenti visioni del futuro nella realtà di un inquietante presente: quell’universo totalitario in cui viviamo, al tempo stesso caloroso e glaciale, brutale e cordiale, in cui il Partito Unico dell’autorità e della merce scrive e riscrive la Storia negando l’idea e la possibilità stessa d’una libertà priva di calcoli ed interessi.